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COME SOPRAVVIVERE IN CASO DI DANNI PERMANENTI

di e con Francesca Santamaria

suono Ramingo
direzione tecnica Giovanni Di Capua
collaborazione al testo Domenico Volontè
styling Elena Luca
costume design Adriano Popolo Rubbio

coproduzione CodedUomo, Operaestate Festival Veneto

con il supporto di Carrozzerie n.o.t, ATCL Lazio

nell'ambito del progetto residenza tecnica τέχνη – téchne 2024, Lavanderia a Vapore
progetto selezionato per la Vetrina della giovane danza d’autore 2023 - Network Anticorpi XL


durata 25'

[ITA]


La parola greca che vuol dire corpo appare in Omero solo per indicare il cadavere.
È questo cadavere, quindi, anzi, sono il cadavere e lo specchio che ci insegnano
(che hanno, cioè, insegnato ai greci e ora ai bambini) che abbiamo un corpo […]
M. Foucault

COME SOPRAVVIVERE IN CASO DI DANNI PERMANENTI è una radiografia coreografica. Un referto che svela un corpo non utopico, il funzionamento di una macchina imperfetta, gli ingranaggi di un organismo corruttibile. È l’attraversamento di un archivio, testuale e sonoro, legato ad infortuni e debilitazioni, che indaga il tema del dolore fisico ed emotivo post-trauma. In una sala “operatoria” asettica e su sonorità che nascono dal ribaltamento de La morte del cigno,  vengono vivisezionati una sequenza di movimento e il corpo di una danzatrice. 
Cosa si nasconde in un corpo “performante”?
Che senso ha sopravvivere?
Fino a che punto?
A quale costo?

 

[ENG]

The Greek word for body appears in Homer only to refer to the corpse.

It is this corpse, therefore, or rather, it is the corpse and the mirror that teach us 
(who have, that is, taught the Greeks and now the children) that we have a body […].
M. Foucault

COME SOPRAVVIVERE IN CASO DI DANNI PERMANENTI is a choreographic X-ray. A report that reveals a non-utopian body, the functioning of an imperfect machine, the gears of a corruptible organism. It is an exploration of a textual and sonic archive, linked to injuries and debilitations, that investigates the theme of post-traumatic physical and emotional responses. In an aseptic “operating room” accompanied by sounds from the reversal of The Dying Swan, a movement sequence and the body of a dancer are vivisected .
What lies hidden within a “performing” body?
Does it make sense to survive?
To what extent?
At what cost?